Natale di paura - Episodio 12 (stagione 8)

Alessio
Buongiorno Katia e buongiorno a tutti i nostri ascoltatori, state ascoltando l’ultimo episodio del 2024.

Katia
Si chiude la stagione 8 e a gennaio ci ritroveremo con una nuovissima stagione!

Alessio
Che ne pensi di concentrarci sul Natale che ormai è prossimo?

Katia
Si, va bene, ma lo faremo in modo molto originale…. Parleremo di chi terrorizza i bambini per Natale… questo è ITALIANO ON-AIR!

🎵 ITALIANO ON-AIR - IL PODCAST SULLA LINGUA ITALIANA DELLA SCUOLA LEONARDO DA VINCI 🎵

Alessio
Quando pensiamo al Natale, di solito abbiamo in mente immagini di gioia e amore, da condividere con le persone a noi più care. Ecco, per la puntata natalizia di oggi dimenticate tutto questo!
Come anticipava Katia, vi parleremo infatti della tradizione natalizia più terrificante che esista in Italia: i Krampus.

Katia
Se ci sono ascoltatori austriaci o sloveni probabilmente sanno già di cosa si tratta. Questa tradizione nasce infatti nella zona di confine fra Italia, Slovenia e Austria. In Italia parliamo della zona dell’Alto Adige, quindi la provincia di Bolzano al confine con l’Austria e la zona del Tarvisio, nella regione del Friuli-Venezia Giulia.

Alessio
Ma che cosa sono i Krampus? Sono dei diavoli mostruosi, mezzi uomini e mezze capre, con corna in testa e maschere intagliate molto spaventose. Secondo la leggenda accompagnano San Nicola nella notte fra il 5 e il 6 dicembre nelle case dei bambini buoni, dove San Nicola lascia un dono.
Inutile dire che, sempre secondo la leggenda, i Krampus si occupano dei bambini cattivi, rapendoli, torturandoli e persino mangiandoseli. San Nicola è l’unico che riesce a tenerli a bada, ma, quando lui si ritira nel monastero, i Krampus si scatenano e i bambini è bene che siano al caldo delle loro case, mentre fuori il rumore di catene e spranghe si fa sempre più forte.

Katia
L’avevamo detto che era una leggenda spaventosa vero? Allora non potete capire che spavento che ho avuto, ad assistere ad una sfilata di Krampus senza avere la minima idea di queste storie!

Alessio
Dai Racconta un po'!

Katia
Allora, eravamo in vacanza in Friuli-Venezia Giulia con degli amici, nel gruppo c’erano bambini di 5 e 6 anni, leggiamo che in un paese vicino a quello dove alloggiavamo, c’era un festa di paese. Ci andiamo convinti di trovare luci natalizie, dolciumi... Invece dopo un po’ arrivano questi mostri angoscianti, uno più terribile dell’altro, con occhi rossi come il fuoco, corna lunghe, maschere super inquietanti, catene e campanacci appesi che sfilano tutti insieme (per fortuna c’erano le transenne a separarli dal pubblico). Appena vedono i nostri piccoli vengono a fargli paura, ti giuro eravamo tutti terrorizzati, poi ci abbiamo riso tantissimo ma lì per lì mica tanto.

Alessio
Eh ma ci credo Katia! E poveri bambini!
Ma i tuoi figli, Katia, credono a Babbo Natale o a San Nicola? So che voi siete per metà svizzeri, e mi sembra che in Svizzera si festeggi San Nicola.

Katia
Si è vero, i miei figli però credono a Babbo Natale. Domanda interessante, forse conviene spiegare, soprattutto a chi non vive in Europa, che Babbo Natale e San Nicola si assomigliano ma non sono la stessa persona.

Alessio
Dunque, San Nicola da Bari è il Santo protettore dei bambini, perché si racconta che salvò la vita di diversi bambini, alcuni li salvò dalla fame regalando loro dei doni. Per questo tradizionalmente il 6 dicembre, giorno di San Nicola, vengono scambiati dei doni. Come avrete capito San Nicola dà origine al mito di Babbo Natale. Qui però non si sa bene come mai la festa si spostò piano piano al 25 dicembre e da San Nicola vestito di verde si passò al panciuto uomo vestito di rosso con la barba bianca.

Katia
Probabilmente fu ispirato dal racconto dello statunitense Clement Moore del 1882, ma quello che si sa di sicuro è che il Babbo Natale umanizzato come lo conosciamo un po’ in tutto il mondo è il frutto della pubblicità della Coca Cola del 1931.

Alessio
Sì e questo mi rattrista un po'

Katia
Eh anche a me, però la magia che scatena nei bambini è qualcosa che va davvero aldilà delle campagne pubblicitarie e del marketing.
In ogni caso in alcuni paesi si festeggia ancora San Nicola il 6 dicembre, ed è lui a portare i doni ai bambini.

Alessio
Poi abbiamo ancora i Krampus.

Katia
Eh sì, fra dicembre e gennaio, se viaggiate nelle zone dell’Alto Adige o del Tarvisio potrete vedere queste terrificanti sfilate, di cui vi mettiamo un video nella descrizione dell’episodio, ma guardatelo solo se poi non fate gli incubi!

Alessio:
Va bene, e che parole vogliamo vedere oggi?

Katia
Abbiamo usato più volte la parola confine, che è la linea che divide uno stato da un altro. Esistono confini naturali, come fiumi o montagne e artificiali, cioè creati dall’uomo.

Alessio
A Natale o il 6 dicembre ci scambiamo dei doni, ovvero diamo e riceviamo regali. Scambiare ha anche un altro significato cioè confondere una cosa o una persona per un’altra. Ad esempio “ho salutato quella sconosciuta scambiandola per tua sorella”, io pensavo fosse tua sorella, ma non lo era, l’ho scambiata per lei.

Katia
Infine gli incubi sono i brutti sogni, quelli che scatenano i Krampus insomma!

Alessio
Grazie Katia per averci raccontato questa tua esperienza che forse non vorrai fare mai più.

Katia
No, infatti, non credo. Anche se alla fine è stata divertente.

Alessio
Beh ci credo. Non ci resta che augurare a tutti buone feste.

Katia
E buon 2025, che speriamo vorrete passare in nostra compagnia.

Alessio:
L’appuntamento che vi diamo è per l’8 di gennaio, mi raccomando scriveteci in tutto questo tempo, vi ricordo che l’email è podcast@scuolaleonardo.com

Katia
Aspettiamo i vostri racconti su come passerete le feste!

Alessio
Un caro saluto e ci sentiamo il prossimo anno!

Katia
Ciao!