Da dove viene il panettone? Ep. 12 (stagione 11)

Katia
Ciao a tutti e benvenuti a una nuova puntata di Italiano On Air, il podcast della Scuola Leonardo da Vinci sulla lingua italiana. Qualche settimana fa vi abbiamo portato a spasso per Milano, con l’aria frizzante ed energica che la contraddistingue in questo periodo.

Alessio
E non potevamo non approfondire uno dei simboli del Natale, nato a Milano e poi diffuso in Italia e nel mondo: stiamo parlando, naturalmente, del panettone.

Katia
Quando nasce il panettone? Chi l’ha inventato? E perché è diventato così importante nella nostra tradizione natalizia? Preparate i grembiuli perché oggi vi portiamo in un viaggio tra storia, leggende, uova e, forse, canditi. Tutto questo subito dopo la sigla!

🎶 ITALIANO ON-AIR, IL PODCAST SULLA LINGUA ITALIANA DELLA SCUOLA LEONARDO DA VINCI 🎶

Alessio
E rieccoci qui, in compagnia di Katia e del re delle feste. Alto, morbido, profumato… e con quella famosa cupola che ricorda una montagna, ma di dolcezza.

Katia
Oggi vi raccontiamo la sua storia, che è un mix di leggende, tradizioni con un pizzico di verità storica. Una storia molto antica… e molto milanese.

Alessio
Il panettone nasce a Milano e su questo punto gli storici sono d’accordo. Ma quando esattamente?

Katia
Addirittura nel Medioevo! A Milano, infatti, era tradizione preparare un grande pane speciale per il giorno di Natale. Era un pane più ricco del solito, perché si aggiungevano ingredienti preziosi come burro e uova. Il nome “panettone” potrebbe venire quindi da “pan de ton”, con il significato di “pane grande” o “pane di lusso”.

Alessio
Ma che storia sarebbe senza una leggenda?! E infatti il panettone ha ben due leggende famosissime! La prima è la storia di Toni, un giovane aiutante di cucina. Si dice che alla corte di Ludovico il Moro, il cuoco del duca stesse preparando un grande pranzo di Natale. Tutto era perfetto, finché… disastro! Il dolce si brucia nel forno. Immaginate, panico totale. Il cuoco non sapeva più cosa fare. Così che entra in scena il giovane Toni che, per aiutare, propone una sua idea: un impasto con farina, burro, uova, zucchero e uvetta. Il cuoco accetta, anche perché non c’erano molte alternative. Il dolce viene servito e… sorpresa! Tutti lo adorano. Il duca chiede il nome di quel capolavoro. E il cuoco, così su due piedi, risponde: “È il pan di Toni”, diventato poi nel tempo panettone.

Katia
La seconda leggenda è invece più romantica e vede come protagonista un giovane falconiere di nome Ughetto. Ughetto era innamorato di Adalgisa, la figlia di un fornaio. Ma era povero, e il padre di lei non voleva questo amore. Così, per conquistare la simpatia del padre di Adalgisa, Ughetto decide di lavorare nel panificio e qui crea un nuovo pane dolce con burro, zucchero, uova e frutta candita. Il pane ha un successo incredibile. Il forno diventa ricchissimo e alla fine, il fornaio permette il matrimonio.

Alessio
Morale della favola: l’amore vince sempre, soprattutto se è dolce! Comunque, leggende a parte, sappiamo che nel Quattrocento e Cinquecento a Milano si preparava davvero un “pane grande” per Natale. Tanto che nel 1606 compare anche il nome “panattón” in un dizionario milanese-latino. Quindi la tradizione era sicuramente già molto forte.

Katia
La prima versione del panettone era sicuramente molto diversa da quella che conosciamo oggi. Oggi il panettone è alto e soffice, e lo è grazie a una tecnica di lievitazione naturale che richiede tempo… tanto tempo! Parliamo di una lievitazione che può durare fino a 30 ore! Ed è proprio per questo che alcuni panettoni, soprattutto quelli artigianali, hanno un prezzo più elevato. Ma credetemi, ne vale davvero la pena.

Alessio
Il panettone diventa famoso in tutta Italia nel Novecento e, anche grazie alla produzione industriale, si diffonde ovunque: al Sud, nelle isole e perfino all’estero. Si afferma così come il dolce natalizio per eccellenza.

Katia
Sì, molto interessante la storia, ma andiamo alla domanda più importante di tutte. La ricetta classica prevede l’aggiunta dei canditi, cioè dei pezzi di frutta cotti e poi immersi in uno sciroppo di zucchero molto denso. Per te, Alessio, canditi sì o canditi no?

Alessio
Ti dirò, in passato non mi piacevano, ma adesso scelgo sicuramente quello con i canditi, per me sono parte dell’anima stessa del panettone.

Katia
E qui non siamo proprio d’accordo! Per me i canditi sono una punizione divina. Li tolgo uno a uno. Il panettone lo preferisco semplice o con gocce di cioccolato. Poi, ultimamente, mi piace provarlo anche nelle tante varianti che si trovano nei supermercati: con pistacchio, crema, arancia, pere… ogni anno ne inventano uno nuovo.

Alessio
Ah, un attentato alla tradizione questo!! Comunque, anche il classico resta sempre il più amato, poco importa. Non è Natale se a casa manca il panettone.

Katia
E voi, amiche ed amici ascoltatori, avete già avuto modo di assaggiare il panettone? Qual è la vostra versione preferita? Fatecelo sapere sui nostri canali social, oppure scriveteci a podcast@scuolaleonardo.com.

Alessio
Un dolce saluto a tutti e buone feste dalla redazione di ITALIANO ON-AIR!