Nov. 19, 2025

Si può istituzionalizzare la gentilezza? Strumenti per essere cordiali e gentili in italiano

🇮🇹 Scopriamo come la gentilezza si coltiva nella lingua scegliendo condizionali, formule di cortesia e accorgimenti espressivi che rendono ogni scambio più rispettoso e armonioso.
🇬🇧 Let’s explore how kindness can be cultivated through language by choosing conditionals, polite forms, and expressive nuances that make every exchange more respectful and harmonious.

Partiamo da una curiosa proposta di legge italiana per istituzionalizzare la gentilezza, per scoprire insieme come la lingua può farsi gentile e quali sono le espressioni da usare per essere cordiali.

Preparatevi a usare strumenti preziosi come il condizionale – quel modo verbale che trasforma un ordine in una richiesta: da “voglio un caffè!” a vorrei un caffè”…  tutto cambia, vero?
E poi ci sono le richieste gentili con potrebbe…?”, “mi scusi…”, “sarebbe così gentile da…?” che rendono ogni conversazione più educata, morbida e rispettosa.

In questa puntata imparerete come piccole scelte linguistiche – come preferire il Lei al tu, aggiungere un “pure” per ammorbidire un imperativo o usare le “parole magiche” come grazie e prego – possano trasformare la comunicazione quotidiana in un gesto di cura e attenzione verso chi ci sta di fronte.

Pronti a scoprire perché la gentilezza… fa scuola, anzi, fa lingua? Allora mettetevi comodi: Alessio e Katia vi accompagnano tra esempi pratici, curiosità e buon umore, per imparare l’italiano un’espressione gentile alla volta! 🎙️🇮🇹✨

In questa puntata citiamo anche l’episodio 10 della stagione 7, nel quale abbiamo introdotto per la prima volta il concetto di parole gentili nella lingua italiana: https://podcast.scuolaleonardo.com/parole-gentili-episodio-10-stagione-7/

👉Ascoltate l'episodio di 🇮🇹ITALIANO ON-AIR🎙️: “Si può istituzionalizzare la gentilezza?” 

La trascrizione è, come sempre, nella pagina dell'episodio, scorrendo in basso.

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----------- 🇬🇧 ENGLISH 🇺🇸------------

Can kindness be institutionalized?

Let’s begin with a unique Italian legislative proposal aimed at institutionalizing kindness. Together, we’ll explore how language can become more gentle and which expressions to choose for a more polite tone.

Get ready to use valuable tools like the conditional – that verbal mood which turns an order into a request. For example, changing “voglio un caffè!” to “vorrei un caffè” makes all the difference, doesn’t it?

There are also polite requests such as “potrebbe…?”, “mi scusi”, or “sarebbe così gentile da…?” that make every conversation more courteous, gentle, and respectful.

In this episode, you’ll learn how small linguistic choices – such as using Lei instead of tu, adding “pure” to soften an imperative, or incorporating “magic words” like grazie and prego – can transform everyday communication into an act of care and attention for those around us.

Ready to learn why kindness is something you can speak? Then get comfortable: Alessio and Katia will guide you through practical examples, curiosities, and plenty of good humor, hel

Alessio
Ciao a tutti e benvenuti a una nuova puntata di “Italiano ON-Air”, il podcast della Scuola Leonardo da Vinci sulla lingua e sulla cultura italiana! Io sono Alessio…

Katia
…e io sono Katia! La scorsa settimana abbiamo parlato delle diverse forme che usiamo per parlare con un’altra persona, con la versione informale del ‘tu’, quella formale del ‘Lei’ e quella meno diffusa e un po’ antica del ‘voi’.

Alessio
Nel caso non abbiate ancora sentito la puntata, potete recuperarla sui nostri canali. Comunque, oggi vogliamo restare sullo stesso tema parlando di... gentilezza! E l’ispirazione mi è venuta dalla proposta, pensa un po’, di istituzionalizzare, qui in Italia, proprio la gentilezza.

Katia
Ma scusa, in che senso istituzionalizzare?

Alessio
Cioè, renderla parte delle nostre istituzioni, del nostro sistema, attraverso una legge.

Katia
Ah, e quindi da domani dovremo essere tutti gentili ‘per legge’?!

Alessio
No, no, non è proprio così. L’idea centrale è che la gentilezza non è solo un bel gesto tra amici, ma può diventare un vero atto politico e sociale.
La proposta ha comunque l’obiettivo di promuovere e riconoscere ufficialmente la gentilezza come valore fondamentale nella società, soprattutto nelle scuole e nelle pubbliche amministrazioni. 

Katia
Ok, così inizia ad avere più senso, ma rimango ancora un po’ scettica. Nel lato pratico, che cosa dovrebbe portare?

Alessio
Beh, dunque, si prevede, ad esempio, di organizzare diverse iniziative nelle scuole per prevenire il fenomeno del bullismo e altre in ambito aziendale, soprattutto negli uffici pubblici, per favorire ambienti inclusivi e rispettosi. Inoltre, si propone anche di riconoscere la gentilezza come un nuovo indicatore di progresso, per valutare, quindi, non solo il progresso economico, ma anche quello sociale e culturale. 

Katia
Mhmm, mi stai quasi convincendo, però continuo a trovare un po’ strano che sia lo Stato a ricordarci di essere gentili. Credo piuttosto che debba essere un impegno quotidiano di ognuno di noi. Proprio come abbiamo visto la settimana scorsa per il pronome Lei, la gentilezza si esprime in tanti piccoli gesti e ,soprattutto, attraverso il linguaggio e le parole che scegliamo.

Alessio
Assolutamente! E qui entriamo nel nostro ambito di competenza, nel vivo della lingua. Infatti, per essere gentili, non si tratta solo di dire "grazie" o "per favore", ma di conoscere e usare quelle varianti linguistiche che rendono la nostra comunicazione più dolce e meno aggressiva.

Katia
Perfetto! Allora vediamo qualche esempio pratico per i nostri studenti. Il primo e forse più importante strumento di gentilezza è il condizionale. Con questo tempo, infatti, possiamo alleggerire la forza e l’urgenza di un comando o di una richiesta. Sentite qui la differenza tra l’imperativo e il condizionale:
 • Voglio un caffè! – Vorrei un caffè.
 • Dammi il libro! – Mi daresti il libro?
 • Finite il lavoro entro domani sera! – Dovreste finire il lavoro entro domani sera.

Alessio
Come potete notare, il condizionale non impone, ma lascia all’altra persona la libertà di dire "sì" o "no", soprattutto se aggiungiamo anche i verbi modali, come ‘vorrei’, ‘dovresti’ ‘potresti’.

Katia
In generale, è meglio evitare l'imperativo diretto con persone che non conosciamo bene. Immaginate, ad esempio, di trovarvi per strada e di dover chiedere un'informazione. Non dite: "Aiutami! Dove si trova la stazione?". E’ molto più educato dire:

Alessio
"Mi scusi, potrebbe indicarmi la strada per la stazione?" oppure "Scusi, sa dove si trova la stazione?" In questo modo usate il Lei e ammorbidite la richiesta con verbi come potere o sapere. Se scegliete l’imperativo, potete comunque renderlo meno diretto aggiungendo la parola ‘pure’, ad esempio: “ho una domanda”. “Sì, dimmi pure!”

Katia
Oltre alla grammatica, possiamo anche inserire nelle nostre richieste delle espressioni come "Sarebbe così gentile da..." oppure "Avrebbe la cortesia di...".

Alessio
Un professore potrebbe dire a uno studente: "Sarebbe così gentile da portare questi documenti in segreteria?" È molto più cortese di un semplice "Porta questi documenti in segreteria."

Katia
E infine, non dimentichiamo le "parole magiche", come grazie o prego e varianti, di queste parole abbiamo già parlato in un episodio della stagione 7, vi mettiamo il link in descrizione.

Alessio
In sintesi, la gentilezza non è solo un'etichetta sociale, ma un modo per costruire relazioni e per riflettere i nostri valori. E la lingua italiana ci offre tantissimi modi per esprimere rispetto e cortesia, sia che si tratti di scegliere il giusto pronome, sia che si tratti di usare, ad esempio, il condizionale in una richiesta.

Katia
Bene, direi che per oggi siamo arrivati al termine. Vi ricordiamo di seguirci sui nostri canali social, Instagram, Facebook e Tiktok, ma anche di scriverci all’indirizzo email podcast@scuolaleonardo.com.

Alessio
Grazie per averci seguito, noi ci diamo appuntamento alla prossima settimana con una nuova puntata di Italiano ON-Air! Ciao a tutti!