🇮🇹La lingua italiana è in continua evoluzione, per questo è una lingua viva! E qualche volta anche gli errori vengono declassati.
🇬🇧🇺🇸The Italian language is constantly evolving; that's what makes it a living language! Sometimes, even mistakes becomes acceptable.
Probabilmente vi è stato detto mille volte che non si dice "A me mi" e neanche "Ma però". Fin da piccoli queste due espressioni vengono corrette. Ma la lingua italiana è in continua evoluzione, le regole cambiano con la lingua e a volte gli errori vengono declassati. Scoprite nella puntata se anche queste due espressioni sono accettate oggigiorno.
👉Ascoltate l'episodio di 🇮🇹ITALIANO ON-AIR🎙️: “A me mi / Ma però: giusto o sbagliato?”.
La trascrizione la potete trovare nella pagina del podcast, scorrendo in basso.
Siamo anche sulle principali piattaforme di podcast:
Apple Podcasts | Spotify | Amazon Music | Youtube (con sottotitoli sincronizzati!)
Per informazioni sui corsi della Scuola Leonardo da Vinci: www.scuolaleonardo.com
Se vuoi contattarci o proporre qualche tema da affrontare nei prossimi episodi scrivi a podcast@scuolaleonardo.com
Riferimento intervista Stefania Iannizzotto: https://accademiadellacrusca.it/Media?c=ed57e5e8-8e12-49e3-baba-f82845ae644f
----------- 🇬🇧 ENGLISH 🇺🇸------------
You may have heard repeatedly that expressions like "A me mi" and "Ma però" are incorrect in Italian. These two expressions have always been corrected. However, Italian constantly evolves, and language rules can change over time; sometimes, what was once considered a mistake becomes acceptable. Tune in to the episode to discover whether these two expressions are accepted in contemporary Italian.
👉Listen to the 🇮🇹ITALIANO ON-AIR🎙️ episode: “A me mi / Ma però: giusto o sbagliato?” You can find the transcript on the podcast page by scrolling down.
We are also on the leading podcast platforms: Apple Podcasts | Spotify | Amazon Music | YouTube (with synchronized transcript)
For information on the Scuola Leonardo da Vinci courses: www.scuolaleonardo.com
To contact us or to propose some topics, write to podcast@scuolaleonardo.com
Alessio
Cara Katia buongiorno! Allora, oggi parleremo dell’autunno, stagione dai colori imperdibili, e dai sapori altrettanto particolari.
Katia
Si, si! Ad esempio a me mi piace tantissimo il vin brulé con le castagne!
Alessio
Katia, ma non possiamo però sbagliare così, siamo un podcast sulla lingua italiana! A me mi non si dice!
Katia
Ma però Alessio pare che questa cosa sia un po’ superata!
Alessio
Anche ma però ora! Sono un insegnante di italiano e l’espressione ‘ma però’ non la posso proprio sentire…
Katia
Vediamo di approfondire la cosa, qui, su ITALIANO ON-AIR
——————————
Alessio
Allora vediamo, io so che in italiano “a me mi” non si dice perché è un pleonasmo, cioè una ripetizione inutile. Se tu dici “A me piace” oppure “Mi piace” si capisce benissimo quello che vuoi dire e non c’è bisogno di nessun rafforzativo.
Katia
Giusto, però l’Accademia della Crusca, che ricordiamo è uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana, sia in Italia che nel mondo, negli ultimi anni ha dato pareri diversi.
Alessio
Ah, quindi ha sdoganato “a me mi” e anche “ma però”?
Katia
Diciamo che non sono più considerati errori. Senti qua cosa dice una delle redattrici del libro dell'Accademia della Crusca dal titolo "Giusto, sbagliato, dipende". Lei si chiama Stefania Iannizzotto e risponde alla domanda "si può dire a me mi?" in questo modo: "si tratta di una sottolineatura che si ottiene mettendo in evidenza un elemento che si ritiene importante, in questo caso il pronome personale, che viene usato prima nella forma tonica (me), poi in quella atona (mi)».
Alessio
E sentiamo, su "ma però" che cosa dice?
Katia
Anche qui ti riporto le sue parole: «L’incontro delle due congiunzioni ‘ma’ e ‘però’ non è un errore, al contrario di quanto si legge ancora in alcune grammatiche. In questo caso, infatti, il secondo elemento rinforza il significato del primo e ci sono esempi illustri di questo uso in Tasso, Alfieri e Manzoni», alcuni grandi poeti e scrittori italiani.
Alessio
Ok, mi sa che questo libro me lo compro. Però devo dirti che mi dà un po' fastidio sentirlo, mi sembra sgradevole, disarmonico.
Katia
Capisco, per anni e anni ci hanno corretto: "ma però non si dice" / "a me mi è sbagliato”.
Alessio
Sì, infatti, è una cosa che soprattutto da bambini viene corretta moltissimo. Ora che mi ci fai pensare è davvero molto frequente sentire un bambino dire "a me mi piace il gelato" oppure "ma però non è giusto”; i bambini sono spontanei, quindi probabilmente è una forma che viene naturale, mentre smettere di dirlo è stata una forzatura.
Katia
Eh sì dillo a me, quando sono andata in Spagna a fare l'Erasmus è stata una liberazione poter dire sempre "A mì me", no? Come nella frase “A mì me gusta”! Il problema è stato che quando sono tornata in Italia ho fatto una gran fatica a riabituarmi.
Alessio
Beh ora non hai più questo problema! Anche se credo che questo valga per la lingua parlata, sullo scritto temo che ancora venga corretto come errore.
Katia
Si, è probabile.
Alessio
Vediamo qualche parola che abbiamo usato oggi?
Katia
Vai!
Alessio
Partiamo da una cosa difficile, nell’intervista della Dott.ssa Iannizzotto sono stati citati i pronomi tonici e atoni. Tutte le lingue hanno pronomi tonici, che hanno un accento proprio e sono indipendenti dal verbo e che spesso sono preceduti dalle preposizioni. I pronomi tonici (detti anche forti) sono, ad esempio, me, te, lui, noi, voi, loro o sé.
I pronomi atoni (o deboli), invece, sono privi di accento tonico autonomo e accompagnano sempre il verbo, prima o dopo. Sono quelli che conoscete quando studiate i pronomi diretti (mi, ti, lo/la, ci, vi, li o le) e i pronomi indiretti (mi, ti, gli o le al femminile, ci, vi, gli o loro).
Ecco alcuni esempi: “mi piace”; “le serve più tempo” (‘le’ in questo caso significa ‘a lei’). O ancora “ci vediamo domani”, “gli piace il caffè” e, infine, ‘si’, come piace dire a Katia e a tutti i toscani “si va da qualche parte?”. Come vedete in questi esempi sono tutti subito prima o subito dopo il verbo.
Katia
Grazie Alessio, tu hai usato le parole “sgradevole e disarmonico” che sono sinonimi, cioè possono essere usati con lo stesso significato. Sgradevole significa non piacevole dal punto di vista delle sensazioni e del gusto oppure nei rapporti umani, mentre disarmonico è sempre spiacevole perché non armonico, si usa riferito ai suoni (come nel caso della frase di Alessio) o ai colori.
Alessio
Grazie Katia, ricordiamo ai nostri ascoltatori che possono trovare le trascrizioni della puntata nella pagina, scorrendo in basso e cliccando su “Transcript” oppure ascoltare l’episodio su YouTube dove i sottotitoli sono sincronizzati. Per contattarci potete farlo su Facebook o Instagram oppure tramite l’email podcast@scuolaleonardo.com.
Katia
Alessio, ma alla fine non abbiamo parlato dell’autunno!
Alessio
E vabbè dai! Sarà per la prossima! Un saluto!
Here are some great episodes to start with. Or, check out episodes by topic.